Vienna…temporanea 4

Appunti del decimo giorno (27 luglio)

Penultimo giorno a Vienna. Decidiamo per una gita fuori porta, avendo trascorso la vacanza fino ad ora in città.
La nostra destinazione è Neusiedler See, il secondo lago più grande d’Europa.
Prendiamo il treno alla stazione Hauptbahnhof (ancora in pieno cantiere), il viaggio è di appena 42 minuti (circa 50 km). In città avevamo il sole, giungiamo con la pioggia e appena spiove, ci mettiamo in cammino. Con noi diversi ciclisti con bici al seguito, esiste un percorso ciclabile lungo il lago di ben 138 km, del quale una parte in Ungheria. Nel paese a mezzogiorno non c’è anima viva in giro e tutto appare molto desolato.
Prima di arrivare al lago, ci fermiamo a pranzare in un fantomatico centro sportivo, dove dovrebbe esserci anche un ristorante. Una volta seduti, scopriamo che dentro c’è una piscina, e anche molto frequentata.

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All’uscita, è comparso un sole sufficiente a scaldarci e a rendere la nostra camminata lungo il percorso ciclabile/pedonale molto piacevole. Insieme a noi, vediamo molti in bici, ma anche con pattini in linea o monopattini.
Con la luce del sole il luogo appare più ameno, ancor più una volta in riva al lago, dove sulla sinistra si apre una sorta di struttura balneare, con cabine, bagni, campi di pallavolo, prato e alberi, e una piccola piscina con vari scivoli per i bimbi. Nostro figlio ha inforcato felicissimo il costume e per ben due ore ha fatto su e giù insieme ai compagni di ventura trovati sul luogo. La piccola è stata sul prato a godersi l’aria quieta del pomeriggio insieme a noi.
Guardando il lago l’impressione è quella di stare in laguna, la cosa curiosa è che il lago è profondo neanche 2 metri e l’acqua assolutamente abbordabile.
Soffia un vento leggero, che come l’infanzia l’amore la felicità, vuole durare per sempre, ma alle 19.19 c’è un treno ad aspettarci, ci incamminiamo sulla via del ritorno.

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Tutto ciò che ci era parso anonimo, adesso si satura di piacevolezza: gli hotel potrebbero essere graditi per un fine settimana, le case appaiono originali e dietro, sbirciando, si allungano con giardini e persone dedite al riposo.
Incontriamo una stazione intermedia, con una locomotiva posteggiata.

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Intanto il paese si è popolato, nei pochi bar e locali.
Ci azzardiamo ad alzare lo sguardo e notiamo un nido su un tetto, con delle cicogne!!

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Giungiamo in stazione appena in tempo, il treno pieno di noi tutti, ciclisti e non, famiglie varie, bici e passeggini, languidi nel tempo del ritorno.
E stasera è già un po’ domani, nel pensiero del ritorno a Milano.

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