Chiaramente in ritardo, con queste mie righe.
Il numero di Internazionale in questione è di quelli estivi, con una durata di 3 settimane, dal 29 luglio al 18 agosto 2016. Dopodomani uscirà un nuovo numero.
La segnalazione ha a che vedere con il desiderio di: vacanza, partenza, sole, caldo sulla pelle, ma anche altrove, distanza, limite.
E poi non poteva essere altrimenti per un numero dedicato al viaggio. Aggiungo, il bisogno personalissimo di dare ancora tempo alle mie vacanze, una bugia deliberata o un semplice invito dedicato a me stesso, per godere del tempo che verrà, anche se sarò di nuovo al lavoro.
Non l’ho ancora letto per intero, ma gli spunti sono tanti e interessanti, in ordine sparso ciò che ricordo, con i link qui e lì trovati agli originali disponibili in rete:
- un viaggio ‘impossibile’ in bici attraverso il Sahara occidentale
- l’esperienza di un aborto oltreconfine (Slovacchia) per una donna polacca, essendo questo vietato in patria
- la storia del supporto umanitario e sfida dei propri limiti sulle cime al confine tra Nepal e Tibet
- la febbre del viaggio negli stati uniti, di chi irrequieto, vive deliberatamente nomade
- il desiderio di andare lontano da casa e la felicità che si prova, una esperienza in Svizzera
Se volete scoprire il Sommario di questo numero, cliccate qui, e se vi piace, vi converrà andare in edicola, perché se ancora si trova, sarà ancora fino a domani, poi dal 19 agosto esce il numero 1167.
Per quanto mi riguarda, con il nuovo numero, comincia già un po’ di autunno, e invece desidero portare ancora dentro il piacere di questo caldo estivo, siciliano, vibrante, sonoro, solido come un fico d’india risplendente nella canicola pomeridiana.
E non nascondo i miei piedi nudi, feticci dell’estate, della libertà che all’alba apre mondi nuovi, inaspettati, capaci di illuminarti il cuore, fino al tramontar del sole.