Manca poco ormai al trasloco, dopo 15 anni si cambia casa. Tutto è accaduto in un tempo breve, pochi mesi, e lo sentivo, eravamo tutti in attesa che accadesse, perché ci sono momenti in cui pre-senti il cambiamento.
Cambierà la vista dalle finestre, il percorso da casa ai luoghi della città, il luogo dove parcheggiare l’auto, il modo in cui dormire. Ci sarà molto della casa di prima in quella nuova, molti degli arredi si muoveranno con noi, e ci sentiremo sempre a casa. Il cambiamento avverrà velocemente, l’importante è la continuità dell’avere attorno degli spazi congeniali, intimi.
Quando sei bambino, pensi che la casa dove vivi con i genitori, sarà l’unica dove abiterai. La dai per scontata per anni e anni, fino al momento nel quale viene il momento di andare via. E accade all’improvviso, senza neanche il tempo di prendere fiato. Rimani sospeso a inghiottire saliva, vuoi immaginare che stia accadendo qualcosa di terribile e tornare indietro. Non si torna indietro. La casa dell’infanzia rimane quella incantata, del bambino che dorme nel suo letto, consapevole che i genitori sono nell’altra stanza. Se avrà un incubo, loro verranno ad accendere la luce, a liberarti dall’ansia.
Trasloco, dopo la seconda volta, ci fai quasi l’abitudine. Ti abitui al bisogno di andare in luoghi che ti facciano stare meglio, che siano più vicini a quello siamo. “Ma io sono sempre lo stesso, non sono cambiato, non avevo bisogno di cambiare casa” diciamo convinti. Noi cambiamo continuamente, impercettibilmente, in alcuni giorni a scossoni, come in groppa a un cavallo che percorre miglia e miglia. Solo non lo accettiamo volentieri, perché il cambiamento, pensiamo, ci snaturerà, rendendoci diversi, altro da noi, da quello che siamo veramente.
Tutte minchiate. Siamo protesi verso la bellezza e non lo riconosciamo. Vale la pena dirlo. La bellezza è ovunque, ma richiede continuamente una tensione a ricordarlo, una disciplina ferrea. Richiede umiltà e ascolto.
A proposito, l’immagine in cima è tratta dal film UP, che consiglio fortissimamente. Dalla foto sono giunta a un post di un sito Erbaviola che ho letto e che condivido, il post parla di partire e andare a vivere altrove. Non c’entra con quanto ho scritto, ma c’entra col bisogno di cambiamento, che può toccare qualunque aspetto della propria esistenza su questa terra.