Tempo fa trovai un post sulle cicale, che in estate sono un sottofondo musicale distintivo e rasserenante, ancora ne ho il ricordo di quando andammo dalle parti di Scario.
Il post ha un titolo lampante, Il canto dell’estate: le cicale, (dal blog Rumoredifusa) e mi ha rapito. Da allora seguo i commenti, ricevo le notifiche quando ne giunge qualcuno di nuovo. Roba da blog del passato, ma a me piace così, di fatto è l’internet che ho conosciuto da giovane e mi fa sentire più membro di un gruppo virtuale, di tanti altri.
Ebbene, in questi giorni ho ricevuto una notifica su un argomento che mi è toccato affrontare anche qui in casa e mi premeva condividerlo: quando un insetto è in casa, mi dispiace ucciderlo, e quindi nei limiti delle possibilità, cerco di farlo uscire indenne, verso il giardino.
Il commento riguardava proprio il “trasloco” degli insetti e lo quoto qui, mi sembra un gesto piccolo, ma importante per la salvaguardia di questo pianeta.
Ciao, quando io cerco di far “traslocare” insetti utili fuori da casa di solito uso questo metodo: un foglio di carta e un vecchio contenitore vuoto (tipo per la ricotta, il philadelphia…). Mi avvicino all’insetto e lo intrappolo subito con il contenitore, mettendoglielo sopra. Poi, per evitare che scappi, con molta delicatezza faccio scorrere sotto il contenitore il foglio di carta, in modo da creare un “tappo”. A questo punto, anche qui con molta delicatezza e attenzione, cerco di prendere il contenitore facendo in modo che il foglio di carta resti aderente al bordo del barattolo, quindi lo porto fuori e libero l’insetto. Spero di essermi spiegata! Fammi sapere se hai successo!
Ciao Claudio! Ti ringrazio di cuore per la citazione e i complimenti al mio post, non sai quanto mi facciano piacere! E grazie anche per aver divulgato il mio metodo “trasloca insetti”… forse ne esistono di più professionali, ma io in questo modo sono sempre riuscita a trasportare incolumi gli insetti più grossi, come ad esempio i grilli! Per gli insetti più piccoli e sfuggenti forse conviene usare invece un pennello grosso a setole morbide (tipo di quelli da cipria o phard, ovviamente pulito), con le quali “catturare” l’insetto, introducendo eventualmente sempre in un barattolo lungo il tragitto fino al giardino. Un caro saluto
grazie Silvia, a te, per l’attenzione e la cura, anche per le bestioline più minute