Davvero non fa freddo
di questi tempi.
Alta pressione, dicono
alla radio, eppure
oggi si gela.
Le carni bruciano,
senza un perché,
il sangue innaturale scorre
e si corre, sconvolti,
e si corre, in molti,
non più tutti.
Esplosioni,
senza capodanno,
nessuna epifania,
sbigottimento.
Paura.
Adesso silenzio, apparente.
Bisogno di acqua, giù
tutta di un fiato.
E poi le mani sul viso,
la gola negli occhi,
sui fianchi le vene.
Qualcosa manca
dentro la testa,
una impressione,
quell’amico di sempre
famiglie si svegliano
smembrate d’improvviso,
senza rimorso.
Niente più adesso.
Altra acqua da mandar giù,
fino al prossimo domani.
Si attende pioggia a novembre,
a tuffarsi giù dai tombini.
Senza motivo.
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Ripensando al 13 novembre 2015…