Spesso col pensiero sono, come molti, proiettato altrove. Nel passato o nel futuro, tra le ansie di un tempo ancora lì da venire o nel rimuginare su fatti trascorsi.
Arrivano giorni, o anche ore, che arrestano questo processo malsano, lo sospendono e mi rendono consapevole del presente, mi sento vivere nel momento.
Ieri, in una cena, persone ritrovatesi in una combinazione casuale, ed io tra queste, abbiamo cenato e chiaccherato senza urlare, senza imporre veti o certezze o punti di vista. Semplicemente ognuno ha raccontato qualcosa di sé, in uno scambio pacifico, senza fretta, senza essere distratti da altro, semplicemente perché lì eravamo, una volta tanto, tutti assieme. Non capita spesso, ma quando capita, sei grato del tempo di comunità.
E oggi, stamane, con la famiglia, siamo andati a fare due passi in un luogo vicino, il Parco della Vettabbia, che si snoda nel parco Sud, accanto al Borgo di Chiaravalle. E’ un luogo semplice, nel quale c’è da camminare, andare in bici e fare esercizi fisici, con un percorso vita che si snoda a tappe. Attorno ci sono della marcite, ed anche un laghetto, accanto al depuratore delle acque di Nosedo.
Ebbene, abbiamo solo camminato, sotto un sole scintillante, e caldo, e i bimbi ci hanno seguiti contenti. Dopo un po’, una bella panchina all’ombra sembrava aspettarci, e lì abbiamo goduto del silenzio, o meglio dei soli suoni che risuonavano: lo stormire delle foglie, i cani che talvolta passavano in compagnia dei loro compagni umani, gli uccelli attorno, le nostre voci.
Nel momento, dunque, con l’estate alle porte, e il caldo che istruisce corpo e mente a prendersi il proprio tempo.