Sono arrivato ad una età dove mi faccio molte domande.
Certo, me le facevo anche prima, ma spesso erano domande fini a se stesse, assomigliavano più a seghe mentali, ad arrovellamenti, che spesso mi lasciavano esausto, senza energie, sottraendomi alla vista il piacere di immaginare, progettare, insomma uno spreco di vita e di tempo.
Adesso mi capita di farmi domande e cerco di trovare delle risposte efficaci, delle risposte che mi portino ad una maggiore autonomia di giudizio, e soprattutto finalizzate a cogliere ciò che è davvero importante per me.
Il tempo che ci è concesso ha un inizio e avrà una fine, il tempo a nostra disposizione è una risorsa limitata. Dentro ci dobbiamo far stare di certo le responsabilità verso i nostri cari, ma anche verso noi stessi.
Intendo dire, ciascuno di noi ha delle passioni e delle inclinazioni, che ci capita di lasciare lì languire, perché dobbiamo lavorare, pulire, badare ai figli, pagare le bollette, lavare la macchina. Ebbene, ma cosa nutre la nostra persona? Cosa ci fa sentire vivi? Cosa ci piace davvero?
A me piace, tra le tante cose, anche scrivere, e il motivo per il quale esiste questa pagina ha a che vedere con questa passione. Però scrivo poco, di certo ho altre passioni che mi coinvolgono di più (ad esempio il teatro), mi rendo però conto che c’è tanto tempo che spreco e che potrei usare per appunto alimentare la scrittura (c’è questo progetto del libro, sul quale rimugino da mesi ed anni, e ancora non ho avviato la parte operativa, ma avrei solo da mettermi a tavolino e concentrarmi).
Questo è il decennio dello spreco di tempo, concentrati come siamo davanti agli schermi dei nostri telefoni, pc, tablet e tv. Se tolgo le ore di sonno, quante volte mi sorprendo a vedere nella giornata se ci sono notifiche sulla pagina di facebook del comitato di quartiere o del gruppo teatrale delle quali sono amministratore (pur non avendo io un profilo facebook personale), o se il treno che devo prendere è in orario, o le mail, o altro e altro ancora. Tutto quel tempo, quando ci penso, è tempo bruciato, un tempo che non ritorna, il tempo delle macchine e dei server che possono essere rimpiazzati quando si guastano, ma non il tempo della mia carne, delle cellule del mio corpo che giorno dopo giorno, lentamente, si degradano un pezzetto di più.
Questo del tempo è un concetto sul quale ciascuno di noi dovrebbe dedicare qualche minuto al giorno, per acquisirne consapevolezza, si tratta di una cosa così personale, da maturare, da intravedere, ma serve, quasi come l’aria che respiriamo.
A proposito, non sono un gran follower, ma alcune persone che seguo su internet le ho, persone che hanno fatto delle scelte importanti per la propria vita e ne vanno fieri, una di queste si chiama Simone Perotti. Vi segnalo, a proposito del tempo, di un tipo particolare, il tempo ritrovato, un suo articolo che trovo illuminante, si intitola Sul filo.
Buona lettura.