Io non amo gli involucri. Hanno un ciclo di vita breve. Alcuni brevissimo e proprio non lo concepisco come normale. Soprattutto non tollero il suo nascere già rifiuto.
Un involucro dovrebbe come minimo essere riutilizzabile, ma non da me, dovrebbe poter tornare a ricontenere quello che aveva già contenuto, migliaia di volte. Come nel caso del vetro. Una volta usato, dovrei poterlo rendere indietro. In questo le bottiglie per legge dovrebbero essere tutte uguali, al più cambiare solo l’etichetta e assolvere al loro compito, per qualunque contenuto, fino alla rottura, improvvisa e imprevedibile.
La plastica in questo è ripugnante, leggere, bellissima e sconsideratamente eterna. Un materiale che col suo volume occupa spazio, ma mal si adatta a tornare al mittente, ad un uso appropriato, anche se si ostinano a insegnarcene il riciclo. Chi ci vende un prodotto, dovrebbe già alla produzione, prendersi la responsabilità del contenitore. Pagare lui il recupero e non noi lo smaltimento.
Dovremmo prendere tutto sfuso ed essere obbligati ad avere i nostri recipienti, e quelli in più restituirli.
Troppa roba ci sommerge, ci satura i pori, il cuore. Troppa quantità di inutile materia di cui occuparci. Troppa sostanza senza ritorno e speranza di vita. Forma e basta.
Dovrebbe resistere se ha vita e generare vita. Oppure tornare alla terra e dare vita. Essere continua origine.
Come è vero tutto ciò !
Eh si…nel frattempo pensavo al vetro, ma ne riparliamo