Mi riferisco alla canna da zucchero o meglio ai suoi scarti.
Cominciamo da principio, ieri 10 Luglio 2021 abbiamo preso delle pizze da asporto in un locale in zona. Attendiamo fuori che siano pronte, fino a quando non ci chiamano. Attendevo i soliti cartoni da pizza, e invece ci danno una busta, ripiena con dei contenitori rotondi.
Scaldano alla grande, ma tenendo la busta non mi scotto e tutto procede bene.
Arrivati a casa, tiriamo fuori le pizze e troviamo appunto dei contenitori organici. Sulla scatola, è riportato “Made from sugarcane fibre.”
Sono stati realizzati dagli scarti della lavorazione della canna da zucchero e sono ovviamente biodegradabili. Cercando in internet, ho trovato che tale scarto ha anche un nome dedicato, la bagassa. Se volete leggerne qualcosa di più, eccovi qui il link su Wikipedia.
Sempre in internet, ho trovato che esistono diverse stoviglie usa e getta o anche contenitori per l’asporto fatti con la bagassa, e trovo che sia un uso molto più conservativo (è lo scarto di una lavorazione finalizzata a produrre lo zucchero) rispetto al produrre piatti di carta, se questa non proviene già da un riciclo della stessa.
Stavamo per buttarli via, ma ci sono parsi piuttosto resistenti, e impermeabili, quindi abbiamo provato a utilizzarli come sottovasi. Allo stato attuale sembrano contenere l’acqua senza problemi. Quando si sfalderanno, procederemo a inserirli nell’umido. Qui sotto una fotina con le piantine di pomodoro.