Il tempo delle vacanze
Il tempo delle vacanze lascia spazio mentale nel quale la lettura si infila in maniera più rilassata, senza il pensiero “non inizio neanche avrei 20 minuti scarsi, poi devo ordinare quelle carte sulla scrivania, fare il bonifico, etc. etc. etc.”
Si comincia a leggere e si smette quando non si ha davvero più voglia, o non si può tirare oltre, perché bisogna prepararsi per uscire o andare al mare. Si comincia a leggere e c’è il rischio di terminare un libro in un paio di giorni.
E’ accaduto con Vento del Sud, di Elmar Grin, edito da Marcos y Marcos.
Ho comprato questo libro l’ultimo venerdì prima del cambio di sede di lavoro, vicino c’era una libreria ed ero entrato a vedere. Cercavo qualcosa della Marcos y Marcos, mi piaceva molto l’idea che puntassero sulla qualità dei testi e sulla cura ad essi dedicata piuttosto che sul numero di uscite annue, cercando di non macerare mai e di vendere tutte le copie stampate.
L’ho comprato a scatola chiusa, basandomi sulla quarta di copertina. Non conoscevo Elmar Grin.
La storia
La storia si colloca intorno alla fine del 1930, in Finlandia, dove Einari si guadagna da vivere lavorando presso una fattoria. E’ una persona semplice, e ad un certo punto chiede al padrone di poter avere un pezzo di terra da lavorare. Questi gli vende un piccolo terreno pieno di pietre dove un picco impedisce al sole di mezzogiorno di giungere, Einari dovrà lavorare gratis per 20 giorni all’anno per tutta la sua vita per poter acquisire l’effettiva proprietà della terra. Einari e la moglie Elsa sono felici, dal dormitorio potranno avere un luogo tutto loro dove far crescere i due figli. Einari ha un fratello più giovane, Vilho, irrequieto e poco disponibile a patteggiare. Per questo motivo, quando scoppia la guerra d’inverno tra la Finlandia e la Russia, il suo datore di lavoro non lo ritiene necessario al lavoro, e viene mandato a combattere. Einari ritiene che il fratello se la sia cercata, che sia stato uno stupido a non coltivare l’obiettivo di poter diventare, con il lavoro, padrone del suo futuro, di cercare di migliorare la propria situazione di vita che, secondo lui, passa appunto dal cercare di acquisire la proprietà di terra da coltivare in proprio.
La successiva guerra di continuazione, nell’ambito della seconda guerra mondiale, non risparmierà quasi nessuno dalla chiamata alle armi e anche Einari dovrà allontanarsi dalla famiglia e dal lavoro. La guerra sarà foriera di morte, ma gli permetterà di riflettere e cambiare le proprie convinzioni e idee, nonché interpretare, al suo ritorno, in una nuove luce la propria situazione, reagendo ad essa in modo più consapevole.
Straordinario
Il libro è straordinario nell’affrescare personaggi che ogni giorno si battono per la propria sopravvivenza, con il loro duro lavoro, sottopagato e che porta vantaggio solo a chi quel lavoro glielo concede, proprietari di ricchezze e terre, che anche dalla guerra sapranno avere il loro tornaconto. Impari a conoscere ciascuno di essi, le loro aspirazioni, che vengono continuamente abbattute da qualcosa o qualcuno. Einari sembra colui che riesce ad andare avanti nonostante tutto, che ha fede nelle parole del padre (“Non abbandonare la terra”), e che su quella terra basa il proprio futuro. Non riesce però a cogliere subito i presupposti errati su cui basa le proprie speranze di cambiamento. La guerra lascia indietro solo macerie e rovina e obbliga i destini individuali a scontrarsi con quelli collettivi. In molti, compreso Einari, si renderanno conto di essere guidati da governanti lontani e cinici, che prendono decisioni che nulla hanno a che fare con il benessere e la felicità dei singoli. Gli stessi governanti che fomentano la distanza tra finlandesi e russi, che seppur vicini, avevano vissuto fino a quel momento nella diffidenza e odio reciproco. Da lì in poi Einari guarderà tutto con occhi nuovi e rinnovato entusiasmo per il futuro.
Una lettura che vi consiglio vivamente.