Ieri notte ho terminato di leggere il libro Durante di Andrea De Carlo.
L’avevo recuperato la scorsa settimana al bookcrossing che organizziamo nel quartiere Vigentino una volta al mese (se volete saperne di più, date una occhiata alla pagina facebook del nostro comitato).
Non sono un accanito lettore di De Carlo, avrò letto un paio di suoi libri, ma il titolo era accattivante, quel “durante” mi rimandava al pensiero di ciò che accade mentre si è nel mezzo di un qualche accadimento della nostra vita, appunto durante. Ho pensato, un titolo furbo, appunto, un titolo che mette curiosità. E d’altronte in casa tra riviste, fumetti, libri e tanto altro ancora, un libro in più fa di certo la differenza, motivo che mi ha spinto a mettermi subito a leggere, per poi rimetterlo in circolo al prossimo scambio di libri.
E ho scoperto che Durante è uno dei personaggi del libro, anzi il personaggio chiave. E’ colui che genera tutti gli accadimenti successivi, in un momento nel quale gli altri personaggi sono nella loro vita, ma come in un pantano di abitudine o consuetudine, mossi dall’inerzia nel loro quotidiano, da difendere in tutti i modi, senza riuscire a distogliere e mutare il punto di vista. La loro apparente sicurezza verrà facilmente incrinata.
Durante è uno strano, uno che non si attacca a niente, che non si arrabbia mai, che non ha peli sulla lingua, che vive con quasi nulla.
Arriva e con un fare distaccato muta le esistenze e i sentimenti, ne genera di nuovi, avvia dei percorsi. E lo seguiamo, lo invidiamo forse, per il modo nel quale attraversa la sua esistenza, magari fossimo capaci di fare come lui, di appassionarci e avere così chiaro dove andare, il come arriverà.
Capita che durante l’estate nel quale il romanzo evolve, ognuno comincia a ripartire da dove si è fermato, a farsi domande, a cercare delle risposte. E Durante, si scoprirà, paga un caro prezzo per vivere la vita a suo modo, anzi le sue tante vite. E al suo seguito, Pietro, che dall’inizio alla fine lo accompagna in questo viaggio di crescita, dovrà domandarsi se imboccare un’altra vita sia la scelta migliore per la felicità, se non sia solo la scelta più semplice.
A Milano il libro è presente in diverse biblioteche rionali.