I piagnistei…

20160426_220759Kvetch kvetch sempre lagna e piagnistei…che paradiso sarebbe viverne senza!

Questa è una battuta della commedia Kvetch di Steven Berkoff, con la quale domani replicheremo al Teatro Caboto di Milano dal 28 aprile all’8 maggio 2016, con la regia di Laura Tanzi. Il “noi” del quale faccio parte è la compagnia Lyra Teatro. Kvetch è stato il nostro primo lavoro dopo esserci costituiti in associazione nel 2012, da allora tanto impegno e tanti spettacoli, eppure Kvetch continua ancora ad appassionarci.

Certo, il termine commedia è riduttivo, perché non ci si limita a ridere.

Si pensa, si riflette, non si può sfuggire ad immedesimarsi in uno dei personaggi che agiscono sulla scena, perché Berkoff è stato bravo davvero a coprire un così ampio spettro di relazioni, paure e desideri, da non lasciare spazio a vie di fuga (almeno così è stato per me).

E chi lo ha già visto, o lo vedrà, potrà trovare eccessiva la quantità di parolacce e termini davvero poco corretti e immagini poco edificanti, stereotipi, bassezze, sconcezze e tanto altro ancora.

Eppure, alla fine, in mezzo alla tanta merda e vaffanculo che aleggiano ovunque, traspare il bisogno di ciascuno dei personaggi alla serenità, la loro ricerca continua e imperterrita della felicità, quella di ogni giorno, quella che ci faccia sentire meno soli, o semplicemente ancora desiderabili e amati.

E d’altronde le parolacce sono tutte nella mente dei personaggi, nei kvetch che ciascuno vive da solo dagli altri, nella propria camera interiore, non sentiti e non visti, perché solo lì, nella maggior parte dei casi piuttosto che nella realtà, riusciamo davvero ad essere noi stessi.

 

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