Ogni tanto mi capita di leggere un quotidiano, di recente.
Quando torno a casa dei miei per le feste, lo faccio ogni giorno, i miei comprano La Sicilia, e butto sempre un occhio.
A Milano, sta succedendo invece per un cambiamento, che non so spiegare, ma ha certamente un lavoro inconscio ben preciso che adesso sta affiorando.
Ascoltare nel quotidiano
La mattina, infatti, mi alzo intorno alle 6.15 e in bagno, mentre mi lavo, accendo la radio. La mia radio è sintonizzata su Radio Popolare, che amo e sostengo da parecchi anni ormai.
Ebbene, quest’anno a quell’ora va in onda Presto Presto – Giornali e commenti, una sorta di attraversamento dei giornali da parte dei due conduttori (Cinzia Poli e Claudio Jampaglia), spesso nelle pagine della cultura, nell’accezione più ampia del termine.
L’ascolto di questa finestra, da qualche mese a questa parte, mi ha fatto venire voglia di capire come certi articoli andavano avanti, di leggerli per intero.
Dunque, in quelle occasioni, se mi trovavo in giro, ho acquistato il quotidiano. La sua lettura non è per me possibile su cadenza giornaliera, non potrei mai acquistarne uno al giorno. Quell’unico acquisto però diviene lettura prolungata nel giro dei giorni successivi e mi permette di godermi degli articoli interessanti. Suggestioni che mi fanno pensare.
Riflessione
Ho anche riflettuto su una differenza tra la lettura degli articoli sulla carta e quella dello stesso articolo su internet: ebbene, sono giunto alla conclusione che ne ho il controllo. L’articolo su carta è statico, e gli occhi velocemente si spostano dove serve per saltare una foto, un trafiletto, una pubblicità. Su internet, invece la visualizzazione è dinamica, soggetta a controlli multipli del mio scrollare che portano a farmi apparire una pubblicità, un video, o anche titoli di altri articoli, che interferiscono sul mio leggere, cercando di attrarre i miei desideri con altro.
Questa epifania ha reso la lettura del giornale di carta ancora più intrigante e potente di quanto pensassi finora.
Proverò a continuare in questa sperimentazione.
Foto di Museums Victoria su Unsplash