Il titolo è davvero intrigante, vero? L’età dello smartphone. Esiste una età? Non saprei, questo post non svela verità, perché non penso che esista mai una verità suprema. Esistono però degli studi sui fenomeni, vecchi e nuovi.
Lo smartphone è un fenomeno nuovo, nuovissimo, anche se la sua pervasività nelle nostre vite è tale da darci l’impressione che lo smartphone esista da sempre. Fatevi questa domanda: si potrebbe vivere più senza? Io penso di sì. Anche perché prima dello smartphone, Internet sui PC aveva già costituito una svolta epocale, con i motori di ricerca, i forum, i newsgroup.. I social e il telefonino sono cosa relativamente più recente, soprattutto per le modalità con le quali oggi tendono a fagocitare ogni nostro momento libero.
Una semplice domanda
La domanda dell’età alla quale dare quindi lo smartphone ai nostri figli è quindi fondamentale. Porsi questa domanda, ne pone un’altra, ovvero: se devo prendere questa decisione, devo supporre che ci sia un qualche pericolo a darlo? In teoria, come genitore si hanno gli strumenti per limitare l’accesso a contenuti non adatti ai nostri bambini, in funzione dell’età. Dopo questa considerazione che dovrebbe tranquilizzarci, al di là dei contenuti che potrei limitare, rimane qualche pericolo a darlo a una qualche età?
La risposta è che non lo sappiamo. Quelle applicazioni che i nostri figli utilizzerebbero, non influiranno in alcun modo sulla capacità di concentrazione dei nostri figli o sulla loro creatività? Esiste una soglia di sovraesposizione? Tutto ciò che oggi utilizziamo, ci sembra naturale, normale, perché non dovrebbe esserlo? Sto solo guardando un video, che male c’è? Dopo me ne propone un altro, simile, mi da ciò che voglio. E poi un altro ancora, e così via. E’ giusto o sbagliato? Ho l’arbitrio della scelta? Oppure esiste una sollecitazione a qualche meccanismo di gratificazione che sbilancia la mia obiettività? E nella fase della crescita (la domanda rimane valida anche per gli adulti) ha un effetto diverso?
Studio dei fenomeni
Ebbene, io ho solo domande, ma c’è chi studia appunto questi fenomeni. Mi sono imbattuto in un report, dal titolo appunto “L’ETA’ DELLO SMARTPHONE. Un’analisi dei predittori sociali dell’età di accesso al primo smartphone personale e delle sue possibili conseguenze nel tempo.” di Gui M., Gerosa T., Vitullo A., Losi L. (2020). Il report è pubblicato dal Centro di ricerca Benessere Digitale, Università di Milano-Bicocca, ed è leggibile al seguente URL www.benesseredigitale.eu/pubblicazioni oppure potete trovarlo direttamente qui, in pdf.
Il report è molto interessante: si basa su una indagine condotta nel 2018 su un campione di di 3600 ragazze e ragazzi delle province di Milano e Monza-Brianza. In particolare, si tratta degli studenti di tutte le seconde classi di 18 scuole secondarie di secondo grado. Agli studenti è stato somministrato un questionario finalizzato a conoscere l’età alla quale ricevuto il primo telefonino, la loro percezione sulle criticità di utilizzo dello stesso e quanto sono soddisfatti della propria vita. A queste informazioni, si sono unite anche gli esiti di un test dedicato sulla loro competenza digitale e ai risultati dei test INVALSI nel maggio 2018.
Ebbene, non voglio svelarvi dettagli né fare sintesi di alcun tipo. Il report è piuttosto scorrevole e pieno di dati statistici interessanti, e si legge in breve tempo. L’invito è quindi di scaricarlo e leggerlo. Ciò che è evidente è che l’età del primo smartphone sembra avere dei riflessi su ciò che le nostre figlie e figli saranno in grado di sviluppare in futuro, sulla qualità dello sviluppo delle loro capacità.
Nessuna verità, ma comprensione dei fenomeni, questo sì.