Quando uscì, il film Ritorno al futuro mi piacque tantissimo.
Non saprei spiegare perché, ma nel 1985 avevo 12 anni, e quel film mescolava in modo intelligente e credibile romanticismo e fantascienza, avventura, azione. I personaggi erano ben definiti e sfido chiunque a non amarli, a non specchiarsi in loro o identificarli in qualche nostra conoscenza nella vita reale.
Mi stupii quando, dopo il grande successo dei sequel, di Michael J. Fox non trovai altri film, negli anni a venire. Lo smarrii, come capita con tanti attori o attrici, cantanti.
Anni dopo, e ben più di recente, mi capitò di informarmi, con la rete questo è più semplice, scoprendo che Michael J. Fox era affetto dal morbo di Parkinson.
Questo di certo spiegava molte cose, anzi il nostro nei primi anni del 2000 aveva anche scritto un libro, dal titolo Lucky man, dove parlava della malattia e di ciò che ne è seguito.
Di recente, era il 13 Aprile 2021, sono entrato in contatto con quel libro, (forse ne racconterò in futuro) e mi è sembrato il momento di cogliere l’incontro.
L’ho letto nell’arco di una settimana, ed è stato un viaggio intenso. Quest’uomo a 29 anni si ritrova, in una mattina qualunque, con un mignolo che trema. Tutto comincia da lì, è il principio di una disamina onesta e sincera della propria vita. L’infanzia e anche prima, fino al successo e poi la malattia che compare improvvisa, terribile e inesorabile. Non ha paura, il nostro, di mettersi a nudo, e portarci con sé attraverso le difficoltà e la comprensione di paure e aspettative.
Se potete, vi invito a leggerlo. Per ritrovare un attore, un uomo, una persona intelligente che dimostra tanta umanità e amore.
A Milano è reperibile in biblioteca, qui il link.