Funziona così. Se vedo una cosa per strada, una cosa che mi sembra sprecata, così, alle intemperie, a disperdersi, io la raccolgo.
È il caso del due di fiori. Come carta non serve, ma è misteriosa, mi domando come sia finita lì sul marciapiede, sola soletta.
Poi, le carte più di qualunque altro oggetto, sono un segnalibro perfetto, fissano un numero di pagina con il loro, uno specchio deformante, che si tinge di vecchie storie polverose.
Un due di fiori, che tra le dita, diventa un quadro, incastona l’inizio del mattino, supera e sfoca i dettagli, anzi li copre di prospettiva.
meglio di un due di ..picche
intriganti misteriosi ritrovamenti…
E concordo con la saggia Isa
Su tutta la linea d’accordo con i commenti delle donne, sempre azzeccati 😉