Piove
e striscia inquieta la notte
a ingrassare i sogni,
i muri, la finzione assopita.
Sarà l’inverno che iniziato,
quasi finisce?
La china lenta del giovedì
a leccare le lacrime?
Cosa incombe, dopo l’apnea
di quest’anno?
Il ritorno alle origini?
L’impazienza che dimentica?
A volte sono domande mute,
a volte entusiasmi osceni,
non mi sottraggo al gioco,
tendendo la fune coi palmi
e le vene gonfie del collo,
bestie che non siamo altro,
bestie che montano mentono
si dimenano ai tanti
che aiutati un dio
ti aiuti