Il mio corpo è una casa
un antro specchio riflesso
una casa bella, piena di luce
con i suoi angoli bui,
dove sbattere perché non vedo
il mio corpo cede e risorge
come tutte le case si rompe
c’è da ripararlo, prendersene cura
con il tempo si impara ad amarlo
questo corpo che non sempre piace
la casa dove abitare
la finestra dalla quale affacciarsi
la porta dalla quale uscire per poi rientrare
ecco cosa sono
una volontà che cerca, ma anche abbandona
voglio anche un giardino
un cielo
una moltitudine di voci quando serve
l’unica mia che parla in tutte le età
io molteplice e uno
dentro e fuori a svolgere
la pelle trasparente sui cui scrivere
la tenda coi suoi tiranti dove entrare
quando ne avrò bisogno
per riposare
Testo sgorgato dopo l’ascolto di questo intervento sull’autenticità, visibile su youtube, di Elisabetta Giromini.