Ho conosciuto la musica di Caparezza, di recente (forse è già tardi!). Avevo sentito dell’uscita dell’album Prisoner 709, e mi era nata della sana curiosità. Per Natale 2017 l’ho chiesto come regalo di Natale ed è stata una folgorazione.
Le sue canzoni incredibilmente aprono mondi, piene zeppe di riferimenti ad artisti o personaggi della storia, nonché a fornire il pensiero dell’autore o anche il suo travaglio. Ogni sua canzone è una immersione dalla quale, ad essere curiosi, si può iniziare a esplorare per ore.
Ce ne sono di bellissime, ed il viaggio è cominciato alla rovescia, ovvero dall’album ultimo uscito all’indietro, via via sempre più lontano. La canzone che riporto qui di seguito giunge dal penultimo album, Museica. Il titolo, neanche a dirlo, è quello del post, ovvero E’ tardi.
Ed è un inno alla vita, come molte delle canzoni del nostro. Un viaggio nelle esistenze, un viaggio nelle nostre paure e delusioni, nei giudizi degli altri e sopratutto nei nostri desideri. Sarà sempre tardi per qualunque cosa si voglia iniziare? Chi se ne importa, andare avanti e provarci, perché qui siamo oggi e non più domani. E condivido in pieno. Questo post avrebbe potuto non esserci, ma avevo una pressione dentro che mi invitava a scriverlo, a parlarne, a farne parola qui, sulla rete, in un sito che non legge (quasi) nessuno. Qui è una mia faccia, fatta di tante parole. Una parete che si squarcia e in mezzo alla frattura lascia passare un po’ di sangue e di ossa, di muscoli e cervello, di voglia e passione, ossessione e semplicità. E’ tardi qualunque cosa vogliate fare, perché tutto è davvero breve. Quindi iniziate, al di là del muro non vi aspetta nessuno, se non una imprevedibile sensazione di mutamento.
E se volete ascoltare la canzone, cercatela in rete, la troverete.
Testo della canzone (o è tardi)?
Ho pubblicato il primo disco che era già tardi
raschi per intendere graffi, su un auto e non una qualunque, appunto un’Alfa
più di 30 anni quando ho cominciato a chattarvi
non perchè sia pigro come il gatto
già, Garfield
è che si guarda Bambi e “puff” siamo già grandi
ed è tardi per tornare sui miei passi
per diventare maschio alfa in un’Alfa coi raschi
Passa il tempo e sono “off”, man, come Dustin
fuori moda come il Nokia con i tasti
Ci hanno truffati ma è tardi per chiamare i gendarmi
restiamo qui, polli, sì, senza J. Harvey
Troppo tardi per azioni di massa corali
passano i bari, chiusa la cassa, ripassa domani
È tardi per sollevare stendardi e combatterci
come Franchi coi Longobardi
Se il paese va in default sono cazzi
una vita da ologrammi, black out, è troppo tardi
Per trovare lavoro è tardi
per diventare buono è tardi
per prenotare un volo è tardi
per cambiare città è tardi
per finire l’università è tardi
per i traguardi è
troppo tardi ma non mi fermerò
troppo tardi ma non mi fermerò
troppo tardi ma non mi fermerò
ma non mi fermerò
It’s too late but I won’t stop
It’s too late but I won’t stop
It’s too late but I won’t stop
Come al solito è troppo tardi per andare a scuola
ecco, Alberto Manzi mi è entrato nel cervello, ma proprio non mi diceva niente, e invece si tratta di una persona straordinaria, la curiosità di invita a leggerne e saperne di più
ed alfabetizzarsi con buona pace di Alberto Manzi
Devo aggiornarmi
ma del nuovo artista conosco la faccia
non che cosa faccia al contrario di Bansky
Troppo tardi per saltare pasti, siamo grassi
troppo grandi per camminare a piedi scalzi
Hai un gruppo metal? Troppo ganzi
anche l’androide Marvin mi sfuggiva e il riferimento è letterario, recente, e tutto sommato pop, come può esserla la fantascienza
ma è troppo tardi per fare le rockstar sotto l’ampli
Sei giù di morale come l’androide Marvin
ovunque guardi trovi più bersagli che dardi
ti ricordi di quando tiravi tardi
ora è coprifuoco come da attacchi dinamitardi
Troppo tardi per comprare un Harley
tempo e denaro sono concetti diversi, non so accomunarli
Scrivo un disco sull’arte con il rischio di imputtanarmi
ora che posso farci? È troppo tardi
Per fare chiasso è tardi
per fare un puzzle è tardi
per tatuarmi Che Guevara sul braccio è tardi
per ascoltare Vivaldi è tardi
per educare il mio rottweiler è tardi
è troppo tardi ma non mi fermerò
troppo tardi ma non mi fermerò
troppo tardi ma non mi fermerò
ma non mi fermerò
It’s too late but I won’t stop
It’s too late but I won’t stop
It’s too late but I won’t stop
I won’t stop
It’s getting late but the game ain’t over
Caparezza pass the mic over
so I can take the world off my shoulders
put it in a song and call it rock and roll
My voice is my weapon, it’s my choice to use it
non so se si riferisce a questi Franti, ma nel caso, anche qui tanto tanto da scoprire. Eppure non è vero, bisogna starci attenti. Si tratta di Michael Franti, che appunto interviene come ospite nel disco e canta le strofe in inglese.
lacing up the track a Franti exclusive
rockin’ in the jungle out here in Bali
but you can feel the bass at my home in Cali
When I’m on the mic I rock the mic right
mi piacciono le ultime due strofe “..ma quando sono via, puoi chiamarmi, non usare un cellulare, usa la batteria per avvertirmi”
and when I see injustice I put up a fight
I don’t know why different people always seem to fight
that’s why we make music so the people unite but
while I’m gone you can call me
don’t use a cellie use the drums to warn me
I walk barefoot, no private jet
cause I was born a rebel and I ain’t stop yet, yo
It’s too late but I won’t stop
It’s too late but I won’t stop
It’s too late but I won’t stop
I won’t stop (è tardi)
È tardi
When I’m on the mic I rock the mic right
and when I see injustice I put up a fight
I don’t know why different people always seem to fight
that’s why we make music so the people unite but
while I’m gone you can call me
don’t use a cellie use the drums to warn me
I walk barefoot, no private jet
cause I was born a rebel and I ain’t stop yet
cause I was born a rebel and I ain’t stop yet
cause I was born a rebel and I ain’t stop yet
I was born a rebel and I ain’t stop yet